Dopo Monti Imboccare la strada che ci porta fuori dal mondo industriale è più facile di quanto si possa immaginare di Riccardo Bruno Un’ipotesi di scuola potrebbe persino calcolare lo spread fra i titoli italiani e tedeschi nel caso in cui fossero sopravvissuti i governi Craxi, De Mita ed Andreotti, o semplicemente i governi Prodi, con ministri come Ferrero e Diliberto e valutare il loro gradimento sui mercati. Per cui non bisogna stupirsi più di tanto nel sapere che il governo Berlusconi avrebbe portato lo spread a 1200 contro i 400/500 attuali. Stupisce semmai che non ci si ricordi come il governo Berlusconi si sia dimesso, unico fra i tanti citati, senza nemmeno un voto di sfiducia. Non è proprio una cosetta insignificante considerando, se non altro, tutte le chiacchiere fatte sull’elezione diretta del premier, il bipolarismo maggioritario e il volere popolare dal 1994 in avanti. Qualcuno deve essersi dimenticato che c’era persino chi voleva introdurre una mozione di "sfiducia costruttiva" in Costituzione, in maniera che dimessosi il premier si sarebbe dovuto votare nelle condizioni che tutti possono immaginare o forse no, visto che ci sono sostenitori del voto anche adesso i quali nemmeno si preoccupano di capire quale sistema elettorale e quali alleanze fare. Di tutti i torti di cui Berlusconi possa venire accusato, non vi può essere quello di aver voluto eludere le difficoltà in cui si dibatteva il suo governo, ed impedire la svolta necessaria al paese. La particolarità di quella che si considera una "strana alleanza" a sostegno del professor Monti è che quasi si vorrebbe ignorare che Berlusconi non solo ne faccia parte, ma che l’abbia direttamente consentita. Quando si dice "basta" con Berlusconi, praticamente si dice "basta" al governo Monti, perché possiamo escludere pacificamente e fin da ora che una maggioranza con Vendola al posto di Berlusconi possa comportare un governo con le attuali caratteristiche europeiste. E pure né l’onorevole Bersani, né l’onorevole D’Alema, che si è appena esibito nel più triviale rituale antiberlusconiano in un’intervista su "il Corriere della sera", sembrano volerne essere consapevoli. Più prudente l’onorevole Casini che almeno non vuole l’alleanza con Vendola. Il problema è che se non è assolutamente certo di come Vendola, Bersani e Casini possano ottenere una nuova maggioranza elettorale nel paese, possiamo escludere che i soli Casini e Bersani vi riescano, o se invece vi riuscissero, che questa avesse la forza sufficiente per una guida stabile, soprattutto nelle attuali condizioni ed evitare che davvero lo spread sui nostri titoli possa toccare quota 1200. Perché, una volta tolto il governo Monti, il rischio ci sarebbe eccome. Se si perde per strada il sostegno di Berlusconi, si perde anche l’attuale governo. E visto che c’è chi è già convinto si possa tranquillamente tornare alla lira, o che i tedeschi siano una nemesi storica, così come in fondo è convinto che un’Italia senza risorse possa stare fuori dal nucleare, e liberarsi anche tranquillamente delle industrie inquinanti, come degli imprenditori con troppi conflitti di interessi, guardate che è facile imboccare la strada che ci porta fuori immediatamente dal mondo industriale e sviluppato. Molto più facile di quanto si possa immaginare. Roma, 9 agosto 2012 |